L'inviato delle Nazioni Unite definisce "fragile" la tregua di Gaza e sollecita l'ingresso garantito degli aiuti umanitari
Il vice inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, Ramiz Alakbarov, ha dichiarato giovedì che il cessate il fuoco a Gaza offre una "rara opportunità" per porre fine al conflitto tra israeliani e palestinesi, ma ha avvertito che la tregua è "fragile" e "precaria".
"Senza un sostegno decisivo alla ricostruzione e alla distribuzione degli aiuti, la regione rischia di ricadere nella violenza", ha dichiarato Alakbarov al Consiglio di sicurezza, aggiungendo che il cessate il fuoco è "estremamente fragile" e che "bisogna evitare a tutti i costi un ritorno al conflitto".
L'inviato speciale ha elogiato gli sforzi di mediazione di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia e ha definito il cessate il fuoco "una svolta cruciale" che deve essere consolidata "attraverso moderazione e cooperazione".

Un carro armato dell'esercito israeliano avanza lungo la recinzione di confine tra Israele e Gaza. Foto: AFP
Alakbarov ha inoltre sollecitato l'immediata restituzione delle spoglie degli ostaggi deceduti e ha chiesto che gli aiuti umanitari vengano portati nell'enclave "su larga scala" per soddisfare quelle che ha descritto come "enormi e urgenti necessità".
Dall'entrata in vigore della tregua, l'ONU e i suoi partner hanno ampliato le operazioni di aiuto a Gaza, secondo il diplomatico, che ha evidenziato il piano umanitario di 60 giorni dell'organizzazione per semplificare le procedure doganali, ampliare le vie di accesso e ripristinare i servizi di base.
"Il flusso di aiuti è aumentato del 46 percento nella prima settimana del cessate il fuoco", ha affermato, pur riconoscendo che l'accesso resta "limitato" e che "c'è ancora molto da fare", citando la necessità di "più attraversamenti di frontiera, passaggi sicuri per gli operatori umanitari e un flusso costante di carburante e beni essenziali".
Nel frattempo, il governo di Hamas a Gaza ha segnalato decine di violazioni da parte di Israele da quando è stato raggiunto il cessate il fuoco, tra cui sparatorie contro i civili, bombardamenti, attacchi deliberati e arresti.

Almeno 97 abitanti di Gaza sono stati uccisi dal fuoco israeliano dall'inizio della tregua. Foto: EFE
Secondo Hamas, dall'entrata in vigore del cessate il fuoco, il 10 ottobre, almeno 97 abitanti di Gaza sono stati uccisi dal fuoco israeliano e altri 230 sono rimasti feriti, e la stessa Hamas, da parte sua, deve restituire i corpi dei 13 ostaggi ancora presenti nell'enclave affinché l'accordo possa procedere.
"La violenza in corso, compresi gli attacchi israeliani, gli attacchi dei militanti palestinesi e le apparenti rappresaglie dei gruppi armati, continua a mettere a repentaglio gli sforzi di soccorso e la stabilità nel territorio", ha affermato Alakbarov.
Guardando al futuro, Alakbarov ha affermato che la ricostruzione deve essere guidata dai palestinesi, con il forte sostegno dei partner regionali e internazionali, e che la prossima Conferenza per la ricostruzione del Cairo, co-sponsorizzata da Egitto, Autorità Nazionale Palestinese e Nazioni Unite, sarà un "forum importante" per promuovere la ripresa dell'enclave.
eltiempo




